Se ne è andato l’8 dicembre il nostro caro Gianluca.
Ma chi era veramente Gianluca Morrocchi?
Forse sembrerà presuntuoso nei confronti dei suoi familiari ma anche loro sono consapevoli che la Vernifer per Gianluca è stata un’altra famiglia, una parte importante per lui.
41 anni alla Vernifer, più 3 anni con Nannoni Dino, il suo maestro. Una Vita.
Lui la Vernifer non l’ha trovata, l’ha fatta e costruita con i soci storici.
Gianluca appartiene a quella categoria di uomini, che per realtà, non per esibizionismo, per una sorta di riservatezza innata, per la sua scorza dura ma sensibile (segnata anche dall’aver perso la madre molto giovane), se ne vanno senza clamori, senza fuochi d’artificio, in silenzio, ma lasciando un vuoto enorme a chi gli è stato vicino e a chi è stato ed è innamorato del lavoro manuale, dell’abilità delle mani.
Gianluca non sarà ricordato con qualche lapide o scritta per un opera artistica, troppo vezzo per un pragmatico come lui, o perchè amasse sfoderare il suo sapere al bar o con gli amici, troppo poco incline ai complimenti e alla fama.
Gianluca bensì sarà ricordato, a parte per la sua immensa qualità umana e per la sua generosità classica dei Morrocchi, perchè è stato uno degli ultimi artisti con la A maiuscola. Chi l’ha conosciuto e vi ha lavorato insieme sa quanto è vero questo aggettivo.
Un enorme carpentiere metalmeccanico a tutto tondo. Il suo rapporto con l’acciaio era sublime. Grande saldatore, dall’ellettrodo al filo, passando alla saldatura a cannello, meccanico stupendo con l’intuito geniale, attrezzista e costruttore di sagome ( da essere cercato in tutta la Toscana), lamierista e piegatore, tornitore, fresatore, matematico e disegnatore autodidatta, prima con riga e squadra, poi con computer, fino a carrozziere, ma con un’abilità straordinaria su tutti i campi della metalmeccanica; per non parlare come serramentista, costruttore e progettista di scale e arredamento.
Un GENIO. Se la Vernifer è diventata una grande azienda, un gran merito è sicuramente di Gianluca. Il male se l’è portato via troppo presto ma noi lo ricorderemo sempre, ogni giorno, perchè alzando la testa, girando gli occhi, vedremo la mano di Gianluca. Un binomio indivisibile, uno di noi, una colonna portante della Vernifer.
Ciao Gianluca,
Artista del Ferro..
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